giovedì 20 novembre 2014

COMIMET RINUNCIA AL PIRO E SE NE VA


Questo è l' annuncio che i giornali stanno dando negli ultimi giorni. 
Un' anticipazione della notizia, tutt' altro che scontata, era avvenuta durante la presentazione del progetto LIFE di bonifica dell' area ex alcan e ora anche Rege Coletti conferma ufficialmente la volontà di uscire di scena. 

Con questo post possiamo finalmente celebrare la vittoria della battaglia che abbiamo intrapreso contro il Pirogassificatore di Borgofranco, confronto che per quasi due anni ci ha visto protagonisti, assieme alle associazioni, agli altri comitati, alle amministrazioni, ma soprattutto alla gente generosa del territorio in cui viviamo. 


A tutti questi rivolgiamo un ringraziamento e l' invito a partecipare sempre con interesse alla gestione territoriale, perchè siamo convinti che solo la partecipazione attiva possa essere il deterrente in grado di scongiurare che qualcun' altro decida per noi nel suo esclusivo interesse.   

 La sentinella - Comimet rinuncia al piro e se ne va 



Il comitato DBcR


giovedì 6 novembre 2014

La bonifica del sito industriale - Progetto LIFE

La vicenda legata al futuro dell' area industriale di Borgofranco va avanti da tempo, almeno da quando la multinazionale Alcan ha spento i suoi forni destinati alla fusione dell' alluminio. Su un fazzoletto di territorio da anni martoriato si sono succedute nuove ipotesi imprenditoriali, tutte più o meno impattanti: la Silflab dei pannelli fotovoltaici, la Alchim del trattamento sali e, in un passato non tanto remoto, anche il secondo inceneritore della Provincia di Torino da 200.000 tonnellate.
E' recente e alla memoria di tutti l' ultimo capitolo della saga, che ci ha visto fronteggiare il progetto Pirogassificatore rifiuti industriali proposto dalla ditta Comimet, che se oggi pare cassato è solo grazie allo sforzo coordinato del nostro territorio: dei cittadini, delle associazioni, delle Amministrazioni. Questi soggetti hanno saputo mettere in piedi un Piano Strategico orientato ad uno sviluppo che mette al centro quanto il nostro territorio può offrire in termini di ambiente e qualità della vita. 

Su questa linea il 5 novembre nella sala consigliare del Comune di Borgofranco è stato presentato il: progetto LIFE 2014, che ci auguriamo possa essere l' epilogo della vicenda piro e il prologo di un futuro sostenibile per il nostro territorio.

Il progetto LIFE è un progetto pilota di bonifica di aree inquinate che vede coinvolti soggetti quali l' Università di Napoli, la Biosearch Ambiente di Torino, Legambiente, e naturalmente il Comune di Borgofranco e anche l' attuale proprietà dell' area industriale ex Alcan.
Il progetto si articola su quattro siti inquinati (fra cui il sito di Borgofranco) distribuiti fra il Piemonte e la Campania e prevede l' accesso ad un finanziamento europeo che possa sponsorizzare la sperimentazione di una nuova tecnologia di bonifica che vede l' utilizzo di acidi umici estratti dal compost quali agenti di lavaggio del suolo compromesso. I vantaggi di questa tecnologia sono immediatamente comprensibili: l' utilizzo di sostanze naturali al posto dei solventi e il basso costo rispetto ad una bonifica tradizionale, a garanzia di un possibile utilizzo su larga scala.

La rassegna stampa sull' evento:
La Stampa- progetto life
Sentinella - progetto life

Assieme a Legambiente, promotore dell' iniziativa, stiamo pensando di proporre un evento informativo che chiarisca nel dettaglio le caratteristiche della nuova tecnologia della Biosearch, e gli impatti che potrà avere nel futuro delle bonifiche se si prevederà un utilizzo su larga scala.


venerdì 4 luglio 2014

Luglio 2013 / luglio 2014, un anno di attività


Il comitato spontaneo di cittadini  Dora Baltea che Respira ha compiuto un anno.
Uno dei primi post del nostro blog è proprio del 5 luglio 2013 e fa riferimento all’ incontro pubblico che abbiamo organizzato in piena emergenza pirogassificatore: Incontro pubblico 5 luglio 2013.   

Arrivati a questo punto ci pare utile e doveroso fare un bilancio.
Doveroso nei confronti di quanti ci hanno sostenuto nelle nostre iniziative, e il riferimento va ai simpatizzanti e agli attivisti che si sono alternati a dare una mano per la raccolta firme e la sensibilizzazione, per l’ organizzazione dei seminari e delle manifestazioni, la raccolta dei dati e la diffusione dell’ informazione.
Utile perchè dopo un anno di attività molto intensa, che ci ha visti protagonisti assieme ad altri comitati ed associazioni sul fronte di contrasto civile al Pirogassificatore di Borgofranco, il bilancio di quello che è stato fatto non può che stimolare le riflessioni su quanto ci sia ancora da fare; in primis sul tema Piro anche alla luce degli sviluppi amministrativi di Borgofranco, e, più in generale, sul ruolo del Comitato in quanto collettore di partecipazione attiva per lo sviluppo sostenibile in termini di ambiente e di qualità della vita nel nostro territorio.   


Il Pirogassificatore di Borgofranco e il nostro ruolo.


Il soggetto DBcR nasce nel giugno 2013 come comitato spontaneo che raccoglie cittadini, associazioni, amministrazioni e per un certo periodo anche movimenti politici;
le finalità del Comitato sono riassunte nel documento "le nostre linee guida" e riguardano il contrasto al pirogassificatore di Borgofranco e, più in generale, si identificano nel cercare di dare un futuro non impattante dal punto di vista ambientale all' area industriale ex Alcan.


L’ ultimo anno ci ha visto promotori di varie iniziative finalizzate da un lato all’ informazione e alla sensibilizzazione, fra queste la raccolta firme, il pieghevole informativo, e i seminari a tema come la serata dedicata al tema rifiuti e il seminario sulla bonifica del sito ex Alcan.


Sul versante politico abbiamo puntato a sostenere le amministrazioni sensibili ai temi ambientali, incoraggiando con le nostre proposte  la collaborazione fra amministrazioni comunali. L’ effetto più eclatante di questa azione è la sottoscrizione di un protocollo di intesa fra comuni e la formulazione del piano strategico per lo sviluppo territoriale inviato alla Provincia come proposta alternativa rispetto all’ idea di sviluppo rappresentata dalla combustione dei rifiuti.


Le azioni intraprese hanno contribuito a sensibilizzare e informare l’ opinione pubblica.
I  dubbi che buona parte della popolazione ha maturato nei confronti di un impianto di trattamento a caldo dei rifiuti nel cuore del nostro territorio sono serviti come deterrente e hanno frenato il processo che avrebbe portato l’ accensione dell’ impianto.
Ad ora l’ impianto (quello sperimentale “piccolo” in quanto il fratello grande da 16.000 tonnellate/anno è stato assoggettato a V.I.A) è stato completato e la sperimentazione potrebbe partire; pare però che il proponente non abbia intenzione di “intraprendere attività in un territorio ostile” e si appresti invece a “cercare una alternativa” .
In oltre, di non poco conto, c’è la netta posizione contraria anche alla fase sperimentale della nuova amministratzione di Borgofranco guidata da Livio Tola, che su tema Pirogassificatore ha avuto ragione della amministrazione uscente guidata da Francisca, a sua volta favorevole all’ impianto.


Nonostante lo scenario appaia meno critico della situazione che si profilava dodici mesi fa, l' azione del Comitato resta attiva sulle stesse linee guida che hanno caratterizzato le iniziative fino ad ora promosse; il contrasto al pirogassificatore e il destino virtuoso del sito ex Alcan resta la priorità.  
Proprio per questo siamo convinti che il problema del piro, quello dei rifiuti, la bonifica del sito e la sua riconversione siano tematiche interconnesse e imprescindibili;


Prossime iniziative.
Le iniziative, sempre a carattere informativo/divulgativo e propositivo si concentreranno sui punti di cui sopra:


Progetto bonifica.
Se è abbastanza chiaro lo stato della bonifica nella zona ex Alcan/Novelis, sono invece lacunose le informazioni relative all’ area sud su cui per decenni hanno insistito ditte chimiche come Idroelettrica e Ravit. Sono in verifica ipotesi di progetti di bonifica da analizzare con ditte interessate, anche utilizzando tecniche alternative alla rimozione.


Progetto raccolta rifiuti e smaltimento.
Il progetto rifiuti parte da una considerzione: Torino sta sviluppando un piano che prevede la creazione di un ATO (ambito territoriale ottimale) che coincide a livello territoriale con i confini della Provincia di Torino. Secondo le previsioni nella nuova ATO andranno a fondersi i consorzi di raccolta rifiuti che fino ad ora hanno operato sul territorio provinciale (quello a cui facciamo riferimento noi è SCS con 57 comuni). Il risultato sarà un mega bacino di raccolta che difficilmente riuscirà a selezionare e premiare i soggetti virtuosi (i comuni che differenziano di più) a vantaggio della costante fornitura di “combustibile” per l’ inceneritore del Gerbido (Torino)
In estrema sintesi con questa soluzione la quantità di indiferenziato non diminuirà, e le tariffe saranno destinate a crescere per pagare il servizio di smaltimento dell’ inceneritore di Torino.

La soluzione è quella di creare ATO più piccole e virtuose in grado di aumentare la quantità di rifiuti differenziati e ridurre la quantità di indifferenziato da conferire in discarica, a questo si potrebbe aggiungere un sistema di smaltimento a freddo dell’ indifferenziato residuo e un sistema di trattamento della frazione umida. Il sito dell’ area ex Alcan a tal senso potrebbe essere una opportunità (v il mondo dei rifiuti).    


il progetto è ampio e riguarda la sensibilizzazione dei cittadini che potrà essere efficace solo se ci sarà collaborazione fra i comuni gli enti sul territorio. Stiamo lavorando ad un  seminario, previsto per settembre in cui verrà presentato un Piano Rifiuti alternativo a quello dell’ ATO Provinciale.

Progetto Gruppo di Acquisto Solidale con base Borgofranco.
Comunicazione di servizio: molti attivisti del Comitato DBcR che risiedono nella zona a nord di Borgofranco fanno parte del Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) di Ivrea (Ecoredia).
Si è pensato che visto il numero degli utenti e il supporto di Ecoredia, per ragioni di comodità sarebbe una buona idea poter avere un punto di distribuzione in zona Borgofranco o limitrofi. Per chi fosse interessato raccomandiamo di inviarci i riferimenti e un indirizzo mail, sarà nostra cura tenervi informati sugli sviluppi dell’ iniziativa. Entro luglio si terrà una riunione organizzativa.

Il Comitato DBcR

martedì 15 aprile 2014

Il convegno di sabato 29 Marzo - Sintesi degli interventi

Il convegno di sabato 29 marzo giunge dopo un anno di iniziative in cui l’opposizione al progetto del pirogassificatore è stata strettamente legata allo stato dell’area industriale di Borgofranco da un lato, e alla capacità delle amministrazioni di elaborare un progetto condiviso di sviluppo e di valorizzazione del territorio che sappia dare anche un futuro ad un’area industriale oggi inutilizzata dall’altro.

Una conferma del fatto che il convegno affrontava una questione decisiva è venuta dalla presenza tra il pubblico di diversi sindaci, della proprietà dell’area industriale, della presidente del Consorzio per gli insediamenti produttivi del Canavese.

Il presidente del Circolo Dora Baltea di Legambiente nel saluto ha ricordato come il convegno avesse al centro della discussione proprio questo complesso  intreccio di questioni in un momento in cui la pressione dell' opinione pubblica è andata un po' scemando, come è normale che accada quando i temi diventano complessi e l’impianto sperimentale non è partito.

L’introduzione di Nevio Perna ha ripercorso la storia industriale del sito, evidenziando come i diversi progetti industriali degli ultimi anni fossero falliti e tutti comportavano un elevato rischio ambientale. Fatto che sta a significare che un’area semi-vuota e con la fama di sito inquinato è una fonte di problemi. Venendo poi alla questione della bonifica del sito ha ricordato che quella realizzata sull’area ex Alcan-Novelis ha riguardato solo una parte (circa 200.000 metri quadri) dei complessivi 600.000 metri quadri e non si conosce  la condizione dell’area restante. Inoltre i ritrovamenti di ulteriori inquinanti a bonifica conclusa e la mancata indagine nella sponda fluviale dove è collocata una discarica utilizzata dalla Alcan, come richiesto dal Comune di Quassolo, porta a concludere che l’attività di bonifica del sito industriale è incompleta per estensione e per qualità dell’intervento e che bisognerebbe estendere l’analisi ad altre aree non considerate fino ad ora dal piano di bonifica. E’ ovvio che un approfondimento della questione bonifica comporta anche la capacità di rispondere alla domanda di quali potenziali attività potrebbero riguardare in futuro il sito.

Enrico Bosi del gruppo Riccoboni ( specializzata in bonifiche) ha illustrato le tecnologie di bonifica da loro utilizzate basate sulla riduzione del materiale da asportare operando localmente in modo tale da recuperare il massimo di materia riducendo le quantità da portare in discarica. Il fatto è che in Italia l’attività di bonifica è un settore economico che potrebbe svilupparsi ma che la difficoltà che da noi si incontra nel far pagare chi inquina, lo limita enormemente, come è stato evidenziato dal vice presidente di Legambiente Stefano Ciafani.

Roberto Cavallo, partendo dal concetto di Zero Rifiuti che è ripreso dall’inglese zero waste e che vuol dire “zero sprechi”, ha evidenziato come il futuro non è certamente quello di pirogassificare i rifiuti ma di realizzare un’economia circolare in cui gli scarti di una produzione possono essere materia prima per un’altra attività riducendo così i rifiuti e l’inquinamento ambientale. Si è soffermato sul fatto che le bonifiche oggi non devono limitarsi ad essere un intervento di "salvataggio" o "riparazione" di un danno, ma occasione di creazione di impresa e recupero materiali. Ha ricordato come ci sarebbe l’opportunità oggi in Piemonte di sviluppare diversi impianti orientati al recupero di materia anche dai rifiuti.

Sabrina Noro, sindaco di Settimo Vittone, ha richiamato i contenuti presenti nel protocollo sottoscritto da un gruppo di otto Comuni per elaborare un progetto condiviso di sviluppo e di valorizzazione del territorio. Attualmente si è in fase di definizione di una metodologia operativa che sappia coinvolgere ed includere tutti i soggetti del territorio. A tale scopo ha rinnovato l’invito all’amministrazione di Borgofranco ad aderire all’intesa dei Comuni.
Molto interessante è stato l’intervento dell’assessore provinciale Ronco che ha messo in guardia le amministrazioni locali dal pericolo di accentramento che l’abolizione delle Province potrebbe comportare, ritenendo quindi doppiamente importante che processi di progettazione territoriale, come quelli avviati dagli otto Comuni, possano svilupparsi. Ovviamente ha precisato che la Provincia, o chi ne farà le veci in futuro, può intervenire sul tema delle bonifiche soltanto se vi sono segnalazioni di inquinamenti presenti, questione delicata perché chi segnala deve poi assumersi i costi della bonifica. Sulla questione del trattamento a caldo dei rifiuti ha sostenuto che questa tecnologia ha riguardato il passato e che ora dobbiamo guardare alle sfide del futuro che certamente portano alla necessità di investire sul miglioramento della raccolta differenziata e sul recupero di materia.
E’ interessante segnalare, degli interventi del pubblico, quello del Sindaco di Borgofranco Francisca che ha dato l’impressione di volersi smarcare dal destino del progetto del pirogassificatore, che, parole sue, “ritiene poco probabile che si realizzi”. Dichiarando inoltre che è disponibile ad aderire al protocollo degli otto Comuni a patto che si difenda la natura industriale del sito guardando al potenziale della “green economy”. Un termine che come è noto nasconde molte insidie.
Se il convegno ha avuto il merito di chiamare al confronto tutti i soggetti interessati su questioni importanti, ora viene la parte più difficile; rendere continuato, produttivo e aperto tale confronto.


Comitato Dora Baltea che Respira



martedì 25 marzo 2014

Presentazioe del Convegno di sabato 29

SITO INDUSTRIALE DI BORGOFRANCO
UN SECOLO DI INQUINAMENTO, QUALE FUTURO?

L'interesse per lo stato e, soprattutto il futuro, dell'area industriale di Borgofranco (circa 60 ettari attualmente quasi inutilizzati) nasce dalla esigenza di rafforzare l'opposizione al progetto di realizzare un impianto di pirogassificazione di rifiuti speciali che si intenderebbe realizzare nell'area. Tale opposizione ha visto una mobilitazione di cittadini ed associazioni unitamente a numerose amministrazioni. Ovviamente ci sono solide argomentazioni, pur restando nel campo del ciclo dei rifiuti, per contrastare tale impianto ma il Comitato Dora Baltea Che Respira unitamente a Legambiente e ad un gruppo di amministrazioni intende allargare la discussione sul futuro del sito industriale che nel '900 ha ospitato industrie chimiche inquinanti che ora non ci sono più.
Il Comitato Dora Baltea Che Respira ha fatto nei mesi scorsi una indagine sullo stato del sito industriale di Borgofranco. L'indagine è stata fatta consultando il tecnico dell'Arpa di Torino che ha seguito i lavori dell'unico progetto di bonifica parziale dell'area e la documentazione esistente presso il Comune di Borgofranco e verrà presentata nel convegno da Nevio Perna. Dall’indagine emerge che la bonifica realizzata è stata parziale sia in estensione (ha riguardato solo un terzo del totale dell'area) sia in qualità (continuano ad emergere aree con presenza di inquinanti anche nell'area bonificata; è di dicembre una determina della Provincia di Torino che chiede un'estensione del Piano di bonifica).
Il convegno intende sollecitare la necessità del completamento della bonifica legato ad un progetto di riqualificazione e riuso dell'area industriale.
In sintesi le domande che porremo al centro del convegno sono: 1) è sufficiente la bonifica realizzata dalla Novelis e qual'è lo stato della restante area industriale che non è stata coinvolta nella bonifica; verifica da estendere all'esterno dell'area dove sono state scaricate delle scorie come richiesto dal Comune di Quassolo. 2) Quali sono le destinazioni d'uso a cui far tendere un eventuale progetto di bonifica. Qui è determinante il ruolo delle amministrazioni del territorio sulle linee di sviluppo del futuro ed è previsto un intervento del gruppo di Comuni che hanno avviato un tavolo di progettazione. 3) Quali sono le possibili tecniche di bonifica, quali costi, con esempi di bonifiche realizzate, tema che verrà sviluppato dall’Ing, Bosi della Riccoboni, una società specializzata in bonifiche ambientali.
L’ampia discussione che si è sviluppata nel nostro territorio a partire dall’opposizione al pirogassificatore di rifiuti è un’occasione importante per interrogarsi sulla necessità di rompere con il passato di inquinamento del sito di Borgofranco, ma anche con la scelta del trattamento a caldo dei rifiuti. Questo tema verrà affrontato da Roberto Cavallo che ha una grande competenza sulla gestione dei rifiuti.
L’assessore provinciale Roberto Ronco è un interlocutore privilegiato di tutti questi temi in quanto la Provincia ha la responsabilità politica delle scelte ed è con essa che è stato avviato un confronto all’interno del tavolo di progettazione dello sviluppo territoriale promosso da otto Comuni del territorio.
Il vice presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani riporterà l’impegno che l’associazione sta sviluppando a livello nazionale per la bonifica ed il recupero delle aree inquinate.
Nei giorni scorsi abbiamo richiamato l’attenzione sul caso dell’Isochimica  di Avellino dove gli operai lavoravano l’amianto senza alcuna protezione. L’azienda si era aggiudicata la commessa delle Ferrovie dello Stato per ripulire 1740 carrozze ferroviarie e 499 locomotrici, per un totale di 2276 tonnellate di crocidolite che è la varietà più pericolosa di amianto. Il tutto in un giro vertiginoso di appalti, soldi, assunzioni, voti di scambio.  Forse non tutti si ricordano, e i più giovani quasi certamente non sanno, che questa lavorazione doveva essere fatta nel sito industriale di Borgofranco. Correva l’anno 1983, e il sito era considerato ideale per posizione e collegamento ferroviario. Fu solo grazie allo scandalo delle “lenzuola d’oro” in cui incappò il proprietario dell’Isochimica, Graziano, che il tutto si arenò. Una fortuna per noi e una sfortuna in più per Avellino, ma soprattutto questo fatto ci induca a riflettere sulle “occasioni da non perdere per lo sviluppo e l’occupazione”.

Elisa Ierace per il Comitato Dora Baltea che Respira

Mimmo Pignataro per il Circolo Dora Baltea di Legambiente