martedì 15 aprile 2014

Il convegno di sabato 29 Marzo - Sintesi degli interventi

Il convegno di sabato 29 marzo giunge dopo un anno di iniziative in cui l’opposizione al progetto del pirogassificatore è stata strettamente legata allo stato dell’area industriale di Borgofranco da un lato, e alla capacità delle amministrazioni di elaborare un progetto condiviso di sviluppo e di valorizzazione del territorio che sappia dare anche un futuro ad un’area industriale oggi inutilizzata dall’altro.

Una conferma del fatto che il convegno affrontava una questione decisiva è venuta dalla presenza tra il pubblico di diversi sindaci, della proprietà dell’area industriale, della presidente del Consorzio per gli insediamenti produttivi del Canavese.

Il presidente del Circolo Dora Baltea di Legambiente nel saluto ha ricordato come il convegno avesse al centro della discussione proprio questo complesso  intreccio di questioni in un momento in cui la pressione dell' opinione pubblica è andata un po' scemando, come è normale che accada quando i temi diventano complessi e l’impianto sperimentale non è partito.

L’introduzione di Nevio Perna ha ripercorso la storia industriale del sito, evidenziando come i diversi progetti industriali degli ultimi anni fossero falliti e tutti comportavano un elevato rischio ambientale. Fatto che sta a significare che un’area semi-vuota e con la fama di sito inquinato è una fonte di problemi. Venendo poi alla questione della bonifica del sito ha ricordato che quella realizzata sull’area ex Alcan-Novelis ha riguardato solo una parte (circa 200.000 metri quadri) dei complessivi 600.000 metri quadri e non si conosce  la condizione dell’area restante. Inoltre i ritrovamenti di ulteriori inquinanti a bonifica conclusa e la mancata indagine nella sponda fluviale dove è collocata una discarica utilizzata dalla Alcan, come richiesto dal Comune di Quassolo, porta a concludere che l’attività di bonifica del sito industriale è incompleta per estensione e per qualità dell’intervento e che bisognerebbe estendere l’analisi ad altre aree non considerate fino ad ora dal piano di bonifica. E’ ovvio che un approfondimento della questione bonifica comporta anche la capacità di rispondere alla domanda di quali potenziali attività potrebbero riguardare in futuro il sito.

Enrico Bosi del gruppo Riccoboni ( specializzata in bonifiche) ha illustrato le tecnologie di bonifica da loro utilizzate basate sulla riduzione del materiale da asportare operando localmente in modo tale da recuperare il massimo di materia riducendo le quantità da portare in discarica. Il fatto è che in Italia l’attività di bonifica è un settore economico che potrebbe svilupparsi ma che la difficoltà che da noi si incontra nel far pagare chi inquina, lo limita enormemente, come è stato evidenziato dal vice presidente di Legambiente Stefano Ciafani.

Roberto Cavallo, partendo dal concetto di Zero Rifiuti che è ripreso dall’inglese zero waste e che vuol dire “zero sprechi”, ha evidenziato come il futuro non è certamente quello di pirogassificare i rifiuti ma di realizzare un’economia circolare in cui gli scarti di una produzione possono essere materia prima per un’altra attività riducendo così i rifiuti e l’inquinamento ambientale. Si è soffermato sul fatto che le bonifiche oggi non devono limitarsi ad essere un intervento di "salvataggio" o "riparazione" di un danno, ma occasione di creazione di impresa e recupero materiali. Ha ricordato come ci sarebbe l’opportunità oggi in Piemonte di sviluppare diversi impianti orientati al recupero di materia anche dai rifiuti.

Sabrina Noro, sindaco di Settimo Vittone, ha richiamato i contenuti presenti nel protocollo sottoscritto da un gruppo di otto Comuni per elaborare un progetto condiviso di sviluppo e di valorizzazione del territorio. Attualmente si è in fase di definizione di una metodologia operativa che sappia coinvolgere ed includere tutti i soggetti del territorio. A tale scopo ha rinnovato l’invito all’amministrazione di Borgofranco ad aderire all’intesa dei Comuni.
Molto interessante è stato l’intervento dell’assessore provinciale Ronco che ha messo in guardia le amministrazioni locali dal pericolo di accentramento che l’abolizione delle Province potrebbe comportare, ritenendo quindi doppiamente importante che processi di progettazione territoriale, come quelli avviati dagli otto Comuni, possano svilupparsi. Ovviamente ha precisato che la Provincia, o chi ne farà le veci in futuro, può intervenire sul tema delle bonifiche soltanto se vi sono segnalazioni di inquinamenti presenti, questione delicata perché chi segnala deve poi assumersi i costi della bonifica. Sulla questione del trattamento a caldo dei rifiuti ha sostenuto che questa tecnologia ha riguardato il passato e che ora dobbiamo guardare alle sfide del futuro che certamente portano alla necessità di investire sul miglioramento della raccolta differenziata e sul recupero di materia.
E’ interessante segnalare, degli interventi del pubblico, quello del Sindaco di Borgofranco Francisca che ha dato l’impressione di volersi smarcare dal destino del progetto del pirogassificatore, che, parole sue, “ritiene poco probabile che si realizzi”. Dichiarando inoltre che è disponibile ad aderire al protocollo degli otto Comuni a patto che si difenda la natura industriale del sito guardando al potenziale della “green economy”. Un termine che come è noto nasconde molte insidie.
Se il convegno ha avuto il merito di chiamare al confronto tutti i soggetti interessati su questioni importanti, ora viene la parte più difficile; rendere continuato, produttivo e aperto tale confronto.


Comitato Dora Baltea che Respira



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